Data la scadenza prevista per il passaggio al digitale, il fatto che la RAI trasmette solo programmi in chiaro, il numero assai limitato di spettatori e la mancata inclusione dei costi della digitalizzazione nel canone di abbonamento annuo per il 2004, il 2005 e il 2006, i soli costi sostenuti dalla RAI sono quelli per la tecnologia (frequenze e infrastrutture), costi di cui l’azienda pubblica dovrebbe farsi carico senza il contributo in questione, mentre l’accelerazione del passaggio al digitale non garantiva entrate supplementari.
Angesichts des festgesetzten Termins für den Übergang zum digitalen Fernsehen und der Tatsache, dass die RAI lediglich unverschlüsselte Programme sendet, die Anzahl der Zuschauer relativ begrenzt ist und die Kosten für die Umstellung auf die Digitaltechnik sich nicht auf die Fernsehgebühren für 2004, 2005 und 2006 niederschlagen, brauchte die RAI lediglich die Kosten für die Technologie (Frequenzen und Infrastruktur) zu tragen. Ohne die beanstandete Beihilfe müsste das öffentlich-rechtliche Fernsehen diese Kosten selbst übernehmen, während der beschleunigte Übergang zur Digitaltechnik keine zusätzlichen Einnahmen versprach.