Non volendo rimettere in discussione l'assetto fondamentale della Commissione, ho scelto di affidare l'Unione dell'energia a Maroš Šefčovič, che negli ultimi anni ha già ricoperto la carica di Vicepresidente e ha quindi già avuto modo di formarsi un'idea delle possibili implicazioni del lavoro di coordinamento che mi aspetto da lui.
Da ich nicht die grundsätzliche Architektur der Kommission in Frage stellen wollte, habe ich Herrn Šefčovič mit der Energieunion betraut, da er bereits in den vergangenen Jahren als Vizepräsident fungiert hat und daher eine Vorstellung von der ihm anvertrauten Koordinierungsaufgabe hat.