accoglie con favore le nuove norme su radio e televisione che consentono vari sviluppi positivi, come l'aumento della quota che i soggetti stranieri possono legalmente possedere nei mezzi di comunicazione turchi (fino al 50 % a fronte del precedente 25 %), ma esprime preoccupazione per il fatto che le trasmissioni possono essere interrotte per motivi di sicurezza nazionale, senza un'ordinanza di un tribunale o la decisione di un giudice; rileva con preoccupazione la prassi di avviare procedimenti penali – in particolare ai sensi dell'articolo 285, «violazione della riservatezza di un'indagine penale», e dell'articolo 288, «tentativo di influenzare gli organi giudiziari», del codice penale – contro i giornalisti che diffondono le prove di v
...[+++]iolazioni dei diritti umani e di altre questioni di interesse pubblico; considera la criminalizzazione delle opinioni un ostacolo cruciale alla protezione dei diritti umani in Turchia e deplora le restrizioni sproporzionate alla libertà di espressione, di associazione e di riunione; sollecita la Turchia a rispettare rigorosamente a tale riguardo gli obblighi internazionali assunti nel campo dei diritti umani, modificando la legislazione nazionale in materia e provvedendo alla formazione di polizia e magistrati; begrüßt neue Rechtsvorschriften für das Radio und das Fernsehen, die verschiedene positive Entwicklungen ermöglichen wie etwa die Erhöhung des Anteils (von 25 % auf 50 %), mit dem sich ausländische Unternehmen an türkischen Medienunternehmen beteiligen dürfen; ist jedoch besorgt darüber, dass der Sendebetrieb aus Gründen der nationalen Sicherheit ohne ric
hterliche Anordnung oder richterliche Entscheidung eingestellt werden kann; stellt mit Besorgnis fest, dass Journalisten, die Beweise über Menschenrechtsverletzungen und andere Fragen von öffentlichem Interesse an die Öffentlichkeit bringen, strafrechtlich verfolgt werden, insbesondere
...[+++] wegen „Verletzung der Vertraulichkeit strafrechtlicher Ermittlungen“ gemäß Artikel 285 des türkischen Strafgesetzbuches und wegen „versuchter Beeinflussung der Justiz“ gemäß Artikel 288 des türkischen Strafgesetzbuches; betrachtet die Kriminalisierung von Meinungen als ein wichtiges Hindernis für den Schutz der Menschenrechte in der Türkei und bedauert die unverhältnismäßigen Einschränkungen der freien Meinungsäußerung sowie der Vereinigungs- und Versammlungsfreiheit; fordert die Türkei mit Nachdruck auf, ihren diesbezüglichen internationalen Menschenrechtsverpflichtungen in vollem Umfang nachzukommen, indem sie die einschlägigen Rechtsvorschriften abändert und ihre Polizeikräfte sowie Richter und Staatsanwälte schult;