38. ribadisce il proprio sostegno a favore di dialoghi specifici in materia di diritti umani quali strumenti della politica dell'UE in tale settore, a condizione che non costituiscano un fine in sé, ma che siano un mezzo per garantire impegni e risultati specifici della controparte; riconosce l'importanza di avviare un dialogo specificamente dedicato ai diritti umani, in particolare con paesi che presentano seri problemi sotto tale profilo; sottolinea tuttavia la necessità che l'UE tragga chiare conclusioni politiche quando il dialogo in materia di diritti umani non porta a r
isultati positivi a causa della mancanza di disponibilità del
...[+++]la controparte a impegnarsi in buona fede o della mancanza di un reale impegno di riforma, e che ponga l'accento sulla diplomazia pubblica per evitare di compromettere la credibilità della politica dell'Unione in materia di diritti umani presso l'opinione pubblica; sconsiglia inoltre di dissociare le discussioni sui diritti umani dai dialoghi politici di alto livello; insiste affinché i singoli casi di difensori dei diritti umani a rischio di incarcerazione o già detenuti, oppure di prigionieri politici, siano effettivamente trattati dall'UE in modo responsabile e trasparente; chiede, in caso di gravi violazioni dei diritti umani, che la questione sia posta al centro del dialogo politico a tutti i livelli; 38. bekräftigt seine Unterstützung eines engagierten Menschenrechtsdialogs als Instrument der EU-Menschenrechtspolitik, vorausgesetzt, dass er keinen reinen Selbstzweck erfüllt, sondern vielmehr ein Instrument zur Sicherung spezifischer Verpflichtungen un
d Ergebnisse von der Gegenseite ist; stellt fest, dass insbesondere ein Dialog über Menschenrechtsthemen mit Ländern mit gravierenden Menschenrechtsverletzungen sinnvoll ist; betont jedoch, dass die EU klare politische Konsequenzen ziehen muss, wenn solch ein Menschenrechtsdialog aufgrund der mangelnden Bereitschaft der Gegenseite zur Beteiligung in gutem Glauben oder einer mangelnden
...[+++]echten Reformverpflichtung keine positiven Ergebnisse zeitigt, und dass sie mehr Gewicht auf public diplomacy legen muss, damit die Glaubwürdigkeit der EU-Menschenrechtspolitik in der Öffentlichkeit nicht beschädigt wird; warnt davor, Menschenrechtsdebatten von Dialogen auf hoher politischer Ebene abzukoppeln; verlangt, dass Einzelfälle gefährdeter oder inhaftierter Menschenrechtsverteidiger und politischer Gefangener von der EU auf verantwortungsbewusste und transparente Weise zur Sprache gebracht werden; fordert, dass dieses Problem im Fall schwerer Verstöße gegen die Menschenrechte im Zentrum des politischen Dialogs auf hoher Ebene erörtert wird;