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Aumento della disoccupazione
Azioni per combattere la disoccupazione femminile
Certificato di disoccupazione
Disoccupazione
Disoccupazione delle donne
Disoccupazione femminile
Disoccupazione fluttuante
Disoccupazione frizionale
Disoccupazione temporanea
Livello di disoccupazione
Riassorbimento della disoccupazione
Sacca di disoccupazione
Tasso di disoccupazione
Tasso di disoccupazione femminile

Traduction de «Tasso di disoccupazione femminile » (Italien → Allemand) :

TERMINOLOGIE
voir aussi les traductions en contexte ci-dessous
tasso di disoccupazione femminile

Arbeitslosenquote der Frauen




disoccupazione femminile [ disoccupazione delle donne ]

Frauenarbeitslosigkeit


disoccupazione [ aumento della disoccupazione | certificato di disoccupazione | disoccupazione fluttuante | disoccupazione frizionale | disoccupazione temporanea | livello di disoccupazione | riassorbimento della disoccupazione | sacca di disoccupazione | tasso di disoccupazione ]

Arbeitslosigkeit [ Arbeitslosenquote | Arbeitslosenrate ]


Decisione n. 140, del 17 ottobre 1989, concernente il tasso di conversione da applicare, da parte dell'istituzione del luogo di residenza di un lavoratore frontaliero in stato di disoccupazione completa, all'ultima retribuzione dallo stesso percepita nello Stato competente

Beschluss Nr. 140 vom 17. Oktober 1989 zu dem Umrechnungskurs, der von dem Träger des Wohnorts eines vollarbeitslosen Grenzgängers auf das letzte von diesem Arbeitnehmer in dem zuständigen Staat bezogene Entgelt anzuwenden ist


Azioni per combattere la disoccupazione femminile

Massnahmen zur Bekämpfung der Frauenarbeitslosigkeit


TRADUCTIONS EN CONTEXTE
Per quanto riguarda la dimensione di genere della disoccupazione nei paesi dell'Europa meridionale (Spagna, Grecia, Italia) il tasso di disoccupazione femminile resta superiore a quello maschile; la situazione è invece capovolta in Svezia, Finlandia, Irlanda o negli Stati baltici.

Was die Verteilung der Arbeitslosigkeit nach Geschlechtern angeht, so ist in den südeuropäischen Ländern (Spanien, Griechenland, Italien) die Arbeitslosenquote der Frauen weiterhin höher als die der Männer, während die Situation in Schweden, Finnland, Irland oder den baltischen Staaten umgekehrt ist.


Il gruppo delle regioni dell'UE più efficienti ha un PIL pro capite (in PPS) pari a più del doppio di quello delle regioni meno efficienti, un tasso di occupazione complessivo del 66,5% rispetto al 54%, e un tasso di disoccupazione femminile del 61,2% rispetto al 41,9%.

Die Gruppe der leistungsstärksten Regionen in der EU hat ein Pro-Kopf-BIP (in KKS), das mehr als doppelt so hoch ist wie das der leistungsschwächsten Regionen, was seinen Ausdruck auch in der Gesamtbeschäftigungsquote (66,5 % gegenüber 54 %) und der Beschäftigungsquote der Frauen (61,2 % gegenüber 41,9 %) findet.


La strategia dovrebbe promuovere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, la riduzione del tasso di disoccupazione femminile, nonché l'aumento del tasso di attività.

Demnach dürfte die Beteiligung von Frauen auf dem Arbeitsmarkt gefördert werden und zum Abbau der Frauenarbeitslosigkeit sowie zum Anstieg der Frauenerwerbsquote führen.


1. ricorda che i settori colpiti dalla crisi erano inizialmente settori a maggioranza maschile, come i settori della costruzione e dell’industria, ma che la crisi si è poi estesa ad altri settori in cui la presenza delle donne è più significativa, aumentando in tal modo il tasso di disoccupazione femminile; sottolinea come i salari siano maggiormente diminuiti nei settori dei servizi a maggioranza femminile e nei settori finanziati dal bilancio pubblico, dove l'occupazione è prevalentemente femminile, e questo comporterà in futuro pensioni più basse per le donne, e di conseguenza un maggior livello di povertà per le donne anziane;

1. erinnert daran, dass die von der Krise betroffenen Sektoren zunächst die männlich dominierten Sektoren waren, wie der Bausektor und die Industrie, sich die Krise dann aber auf andere Sektoren mit größerer Durchmischung ausgedehnt hat, wodurch die Arbeitslosenquote bei den Frauen gestiegen ist; weist darauf hin, dass die Löhne am meisten in den von Frauen dominierten Dienstleistungssektoren und in den aus den Staatshaushalten finanzierten Sektoren, in denen überwiegend Frauen beschäftigt sind, zurückgegangen sind, was in der Folge niedrigere Renten für Frauen mit sich bringt, was wiederum zu größerer Armut unter älteren Frauen führt;


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1. ricorda che i settori colpiti dalla crisi erano inizialmente settori a maggioranza maschile, come i settori della costruzione e dell'industria, ma che la crisi si è poi estesa ad altri settori in cui la presenza delle donne è più significativa, aumentando in tal modo il tasso di disoccupazione femminile; sottolinea come i salari siano maggiormente diminuiti nei settori dei servizi a maggioranza femminile e nei settori finanziati dal bilancio pubblico, dove l'occupazione è prevalentemente femminile, e questo comporterà in futuro pensioni più basse per le donne, e di conseguenza un maggior livello di povertà per le donne anziane;

1. erinnert daran, dass die von der Krise betroffenen Sektoren zunächst die männlich dominierten Sektoren waren, wie der Bausektor und die Industrie, sich die Krise dann aber auf andere Sektoren mit größerer Durchmischung ausgedehnt hat, wodurch die Arbeitslosenquote bei den Frauen gestiegen ist; weist darauf hin, dass die Löhne am meisten in den von Frauen dominierten Dienstleistungssektoren und in den aus den Staatshaushalten finanzierten Sektoren, in denen überwiegend Frauen beschäftigt sind, zurückgegangen sind, was in der Folge niedrigere Renten für Frauen mit sich bringt, was wiederum zu größerer Armut unter älteren Frauen führt;


1. ricorda che i settori colpiti dalla crisi erano inizialmente settori a maggioranza maschile, come i settori della costruzione e dell'industria, ma che la crisi si è poi estesa ad altri settori in cui la presenza delle donne è più significativa, aumentando in tal modo il tasso di disoccupazione femminile; sottolinea come i salari siano maggiormente diminuiti nei settori dei servizi a maggioranza femminile e nei settori finanziati dal bilancio pubblico, dove l'occupazione è prevalentemente femminile, e questo comporterà in futuro pensioni più basse per le donne, e di conseguenza un maggior livello di povertà per le donne anziane;

1. erinnert daran, dass die von der Krise betroffenen Sektoren zunächst die männlich dominierten Sektoren waren, wie der Bausektor und die Industrie, sich die Krise dann aber auf andere Sektoren mit größerer Durchmischung ausgedehnt hat, wodurch die Arbeitslosenquote bei den Frauen gestiegen ist; weist darauf hin, dass die Löhne am meisten in den von Frauen dominierten Dienstleistungssektoren und in den aus den Staatshaushalten finanzierten Sektoren, in denen überwiegend Frauen beschäftigt sind, zurückgegangen sind, was in der Folge niedrigere Renten für Frauen mit sich bringt, was wiederum zu größerer Armut unter älteren Frauen führt;


5. osserva con preoccupazione che le differenze tra uomini e donne nel mercato del lavoro continuano ad essere considerevoli dato che il tasso di disoccupazione femminile rimane inaccettabilmente elevato rispetto al tasso di disoccupazione totale e maschile; considera inammissibile che dal 2003 il divario di retribuzione tra uomini e donne non sia diminuito visto che le donne tuttora guadagnano in media 15% in meno rispetto agli uomini (25% in meno nel settore privato e 30% nell'industria) e che l'uguaglianza di genere in ambito lavorativo non sia ancora divenuta una situazione reale;

5. stellt mit Besorgnis fest, dass die Unterschiede zwischen Männern und Frauen am Arbeitsmarkt nach wie vor erheblich sind, da die Arbeitslosenquote bei Frauen immer noch inakzeptabel höher ist als die Arbeitslosenquote insgesamt und bei Männern; hält es für nicht hinnehmbar, dass sich die geschlechtsspezifische Kluft bei den Gehältern seit 2003 nicht verringert hat, da Frauen nach wie vor durchschnittlich etwa 15 % weniger verdienen als Männer (im Privatsektor ca. 25 % und in der Industrie 30 % weniger) und dass die Gleichstellung von Männern und Frauen im Beruf noch immer nicht verwirklicht wurde;


5. Ma nonostante alcuni progressi, persistono le disuguaglianze: nell’Unione europea il tasso di occupazione femminile è tuttora inferiore di quasi il 19% a quello degli uomini; il tasso di disoccupazione femminile supera del 3% il tasso maschile; la segregazione – orizzontale e verticale – legata al sesso sul mercato del lavoro persiste, come persistono le differenze a livello di rimunerazione – i salari orari medi delle donne sono pari al 76% di quelli degli uomini e le donne rappresentano il 77% dei salariati a basso reddito.

5. Trotz einiger Fortschritte bestehen die Ungleichheiten jedoch weiter fort: In der Europäischen Union liegt die Beschäftigungsquote von Frauen um fast 19% unter der von Männern; die Arbeitslosenquote bei Frauen ist 3% höher als bei Männern; die –horizontale und vertikale - geschlechtsspezifische Segregation auf dem Arbeitsmarkt besteht weiter fort ebenso wie das Lohngefälle – Frauen verdienen durchschnittlich 76% des Stundenlohnes der Männer und stellen 77% der Lohnabhängigen mit niedrigem Einkommen.


19) si sforzeranno di ridurre lo scarto tra il tasso di disoccupazione femminile e quello maschile, sostenendo attivamente un aumento dell'occupazione femminile; adotteranno inoltre misure per ottenere una rappresentanza equilibrata delle donne e degli uomini in tutti i settori di attività e in tutte le professioni.

19. Die Mitgliedstaaten werden sich bemühen, die geschlechtsspezifische Diskrepanz der Arbeitslosenquoten zu verringern, indem sie aktiv auf ein höheres Beschäftigungsniveau bei den Frauen und auf ein ausgewogenes Geschlechterverhältnis in allen Wirtschaftsbereichen und Berufen hinarbeiten.


Al termine del periodo in questione il mercato dell'occupazione del Lussemburgo registra risultati positivi. Infatti, si osservano, da un lato, una crescita dell'occupazione interna, con una ripresa dell'attività industriale, e, dall'altro, una diminuzione della disoccupazione, che nel 1999 è del 2,3%, con un tasso di disoccupazione femminile del 3,3% e dei giovani soltanto del 2,3%.

Am Ende des Programmplanungszeitraums 1994-1999 stellt sich die Lage auf dem luxemburgischen Arbeitsmarkt günstig dar. So ist auf der einen Seite eine Zunahme der Inlandsbeschäftigung mit einem Wiederanstieg der Industrietätigkeit und auf der andere Seite ein Rückgang der Arbeitslosigkeit zu verzeichnen. 1999 lag die Arbeitslosenquote bei 2,3%, die Jugendarbeitslosenquote bei nur 2,3% und die Arbeitslosenquote der Frauen bei 3,3%.




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Date index: 2021-05-01
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