La direttiva violerebbe, da un lato, la Convenzione di Chicago , il Protocollo di Kyoto e l’Accordo cosiddetto «open skies» – in particolare a motivo del fatto che essa imporrebbe una forma di imposta sui consumi di carburante – e, dall’altro, alcuni principi di diritto internazionale consuetudinario – per il fatto che essa tenderebbe ad applicare il sistema di quote di emissioni al di là della sfera di competenza territoriale dell’Unione.
Die Richtlinie verstoße zum einen gegen das Chicagoer Abkommen , das Kyoto-Protokoll und das sog. „Open-Skies“-Abkommen , insbesondere indem sie eine Art Gebühr auf den Treibstoffverbrauch vorschreibe; zum anderen verstoße die Richtlinie dadurch gegen bestimmte Grundsätze des Völkergewohnheitsrechts, dass das Emissionszertifikatesystem außerhalb des Hoheitsgebiets der Union zur Anwendung kommen solle.